Sabato 11 Maggio si è svolta a Modena la terza edizione di Vino Crudo, festival-mercato dedicato esclusivamente al vino biologico, biodinamico e naturale. Ad organizzarla, come per le edizioni precedenti, è stata l’associazione no-profit “Il Viticcio”, composta da sommelier, appassionati e operatori del settore, uniti dalla stessa visione di amore per il territorio, duro lavoro e rispetto dell’uva, che garantisce la creazione di eccellenze, vere espressioni di gusto e cultura.
Oltre 50 i vignaioli che quest’anno hanno raccontato le loro splendide storie e quelle dei loro territori nella suggestiva cornice del Cortile del Leccio all’interno del Complesso San Paolo in pieno centro a Modena.
Ma passiamo subito agli assaggi!
Ho iniziato con l’azienda Nove Lune di Alessandro Sala, Azienda Vitivinicola lombarda partita come azienda biologica ma che da qualche hanno ha deciso di spingersi oltre, passando alla coltivazione e vinificazione delle varietà resistenti, i cosiddetti PIWI (dal tedesco pilzwiderstandfähig che significa “viti resistenti ai funghi”). Per chi non li conoscesse, questi vitigni, detti anche “super-bio”, permettono di eliminare del tutto o quasi i trattamenti anticrittogamici e di produrre quindi vini di altissima qualità nel totale rispetto dell’ambiente circostante.
Assaggio il loro HeH, un rifermentato in bottiglia col fondo prodotto senza aggiunta di zuccheri esogeni. Mi ha sorpreso subito per la freschezza, il frutto e la pulizia al naso. In bocca è succoso e dall’acidità tagliente, di una piacevolezza infinita, da provare assolutamente in una giornata di sole, all’aperto, con magari un bel tagliere di salumi e formaggi freschi.
Altro prodotto molto interessante il loro Rukh, uvaggio di Johanniter e Bronner alcuni mesi a contatto con le bucce dopo la fermentazione in anfore di terracotta. In questo caso a sorprendermi sono state pulizia e complessità al naso mentre al palato risulta morbido, saporito ed equilibrato!

Ma passiamo da anfora ad anfora, non potevo non assaggiare le nuove annate di Tropfltalhof! Produttore Biodinamico dell’Alto Adige, più precisamente di Caldaro, i cui vini non mancano mai di personalità, grazie alla meticolosa attenzione in vigna, le rese bassissime e le uve di partenza sempre perfettamente mature, come potete vedere nella foto scattata nella mia ultima visita presso la sua tenuta l’autunno scorso.
Il suo Sauvignon Garnellen è come sempre in forma strepitosa! Fermenta spontaneamente in anfora dove rimane a riposo sulle bucce fino alla primavera successiva. Una volta imbottigliato rimane almeno altri 21 mesi in bottiglia prima di entrare in commercio. Al naso è intenso e potente, con chiari ricordi di frutta tropicale dal mango al pompelmo che ritornano anche in bocca ricordando più i Sauvignon francesi che i suoi fratelli Alto Atesini.
Mi sposto nelle Marche, spinto dal mio amore per il Verdicchio, vitigno a mio avviso fantastico e molto versatile! Una piacevolissima scoperta è stata l’azienda Broccanera con le sue 5 differenti espressioni di Verdicchio. Producono infatti un metodo classico con ben 65 mesi di sosta sui lieviti in bottiglia, tre verdicchi vinificati in acciaio e una particolare versione in Anfora.
A colpirmi particolarmente è stata la loro riserva “Zirro” affinata in acciaio sulle fecce fini per 2 anni per poi riposare un altro anno in bottiglia. Grande personalità e complessità al naso, in bocca è pieno e rotondo ma la grande sapidità gli dona comunque una bevibilità straordinaria!

Sarebbero molti altri i produttori da citare, vista l’attenta selezione dell’Associazione il Viticcio ma io mi fermo qua e ringrazio questi ragazzi per credere in questi vignaioli artigiani e riunirli tutti insieme in una singola e suggestiva location dove poter ascoltare le loro meravigliose storie!
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